Dal testo allo schermo: creiamo un corto con l’AI

10 Ottobre 2025 | Approfondimenti | 0 commenti

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Prima puntata: da dove partire

Benvenuti alla prima tappa di questa nuova serie di post dedicata a un esperimento affascinante: realizzare, passo dopo passo, un cortometraggio con l’aiuto dell’intelligenza artificiale.

Una precisazione iniziale: questo progetto non nasce per scrivere una sceneggiatura con l’AI. La sceneggiatura del corto, intitolato Stanza, l’ho scritta quindici anni fa e non ho intenzione di riscriverla – se non per adattamenti artistici o tecnici che potranno emergere durante il percorso. Il soggetto si ispira a un racconto di Jean-Paul Sartre, La camera, contenuto nel libro Il muro.

Oggi chiunque può generare clip di pochi secondi con un realismo sorprendente, grazie alle nuove tecnologie image-to-video [strumenti che permettono di creare un breve video partendo da un’immagine e da una descrizione testuale]. I social ne sono pieni: alcuni affascinanti, altri un po’ inquietanti. Ma queste clip, per quanto spettacolari, non bastano per costruire un vero cortometraggio.

Il mio obiettivo è realizzare un cortometraggio di circa 10-12 minuti, con due protagonisti principali, un personaggio secondario, una scenografia centrale – la stanza del titolo – e diversi effetti speciali. In pratica, un progetto molto più complesso di una semplice clip di dieci secondi.

In questo primo post voglio mappare il percorso che ci aspetta. Scopriremo presto che lavorare con l’AI video è solo una parte – e non la più impegnativa – di tutto il processo creativo.


Le fasi del progetto

I personaggi prendono forma

Partiremo dalle descrizioni dei tre protagonisti per dar loro un volto, un corpo, delle espressioni e una voce. Useremo strumenti text-to-image [che generano immagini partendo da una descrizione testuale] per costruire il loro aspetto, e applicazioni text-to-speech [che trasformano un testo in una voce sintetica] per farli parlare. In questa fase il realismo visivo e vocale sarà essenziale per creare personaggi convincenti.

Scenografia e oggetti di scena

Con la stessa logica costruiremo il luogo dove si svolge la storia. Nel nostro caso, la stanza. O meglio, le stanze: la stessa ambientazione avrà diverse versioni, ognuna con un’estetica legata a un momento diverso del racconto. Anche gli oggetti avranno un ruolo importante: pupazzi, poltrone logore, strumenti medici… tutto dovrà essere curato nei dettagli per rendere credibile il mondo del protagonista.

La sceneggiatura visiva

A questo punto entreremo nella fase più tecnica: la suddivisione del corto in singole inquadrature. Ogni scena andrà descritta con precisione – luci, movimenti di camera, emozioni – e per questo ci faremo aiutare da un assistente di scrittura AI capace di tradurre le indicazioni narrative in descrizioni cinematografiche. È qui che il testo inizia a diventare immagine.

Le immagini guida

Il primo fotogramma di ogni inquadratura, quello che chiamo “immagine guida”, è la base di tutto. Deve combinare attori, ambienti e oggetti in modo coerente. Saranno queste immagini a dare il via alla generazione dei video con la tecnologia image-to-video.

Dall’immagine al movimento

Partendo dalle immagini guida e dalle descrizioni testuali, la piattaforma AI genererà i vari frammenti video del cortometraggio. È un processo lungo e iterativo: ogni clip dovrà essere rigenerata più volte, fino a trovare quella che restituisce meglio l’intenzione della scena.

Dare voce e suono al film

I personaggi parleranno, quindi creeremo i dialoghi con strumenti vocali generativi, assicurandoci che il labiale (lip-sync) sia perfettamente sincronizzato. Poi aggiungeremo effetti sonori e una colonna sonora, anch’essa generata dall’AI. L’obiettivo è costruire un mondo sonoro coerente con l’atmosfera visiva del corto.

Montaggio e postproduzione

L’ultima fase sarà quella più “classica”. Useremo software di montaggio tradizionali per assemblare le clip, uniformare luci e colori, e rifinire ogni dettaglio. È il momento in cui la tecnologia fa un passo indietro e torna protagonista l’occhio umano.


Il viaggio è appena cominciato. Nei prossimi post entreremo nel vivo: proveremo diversi strumenti, confronteremo risultati e, soprattutto, cercheremo di capire cosa succede quando la creatività incontra l’intelligenza artificiale.

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