Cos’è (e cosa non è) il Metaverso

01 Settembre 2022 | Approfondimenti | 0 commenti

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Per cominciare, abbiamo chiesto ai nostri 2 software preferiti di text-to-image come si immaginano un paesaggio di un metaverso, e questa è la loro risposta:

Dall-e 2 pensa che il Metaverso sia questo
Metaverso secondo Dall-e 2
Midjourney e la sua idea di Metaverso
Metaverso secondo Midjourney

A parole, come possiamo definire il Metaverso?

Cominciamo col dire che con Metaverso non intendiamo un sito internet nè un’applicazione per computer che riproduce uno spazio virtuale 3D navigabile. Quindi i vari Roblox, Minecraft, Decentraland, Horizon Worlds non sono IL METAVERSO, ma sono eventualmente dei mondi che fanno parte del Metaverso. È come dire che il sito di apple è all’interno di Internet, così come altri decine di milioni di siti.

Una delle migliori definizioni del Metaverso è di Matthew Ball, autore di “The Metaverse – and how it will revolutionize everything” (che consigliamo a tutti di laggere):

“Una rete enormemente scalabile e interoperabile di mondi virtuali 3D renderizzati in tempo reale che possono essere vissuti in modo sincrono e persistente da un numero effettivamente illimitato di utenti con un senso di presenza individuale e con continuità di dati, quali identità, cronologia, diritti, oggetti , comunicazioni e pagamenti.”

Definizione dei mondi nel Metaverso

Quindi, come dicevamo prima, il Metaverso è un insieme di mondi virtuali 3D. Partendo da qui possiamo fissare certi punti che sono imprescindibili per un mondo nel Metaverso:

  • i mondi devono essere scalabili, anzi ‘enormemente scalabili’;
  • devono essere interoperabili, ovvero se un utente frequenta un mondo vestito da topolino, passando in altro mondo dovrà poter portare il suo ‘mood topolino’ con sé;
  • devono poter essere renderizzati in tempo reale;
  • gli utenti devono poter essere illimitati;
  • gli utenti devono poter avere ben chiara la loro presenza nel mondo, attraverso avatar;
  • i dati che rappresentano i singoli utenti devono poter essere utilizzati in tutti i mondi del Metaverso

Bene, dopo questo elenco potremmo anche chiuderla qui con le chiacchere sul Metaverso, poichè non esiste ancora un solo mondo virtuale che abbia non diciamo tutte, ma almeno UNA di queste caratteristiche!

Cerchiamo comunque di capire meglio, punto per punto, cosa significa costruire un mondo per il Metaverso.

I mondi devono essere scalabili e interoperabili

I mondi del Metaverso devono poter crescere di dimensioni, sia inteso come dimensioni spaziali sia per il numero di contenuti (oggetti 3D sempre più complessi), in modo quasi illimitato. Questo significa che un mondo quale Decentraland, che è limitato nelle sue dimensioni (90000 aree acquistabili ed edificabili) per ora sembra non poter rispondere a questa imposizione. C’è da dire però che Decentraland è un mondo in continua evoluzione: 2 anni fa ogni area era di 10×10 metri, adesso è di 16×16 metri, per cui si sta espandendo!

Il problema dell’interoperabilità per ora è davvero insuperabile: bisognerebbe creare una serie di protocolli comuni a tutti i mondi del Metaverso in modo che ogni avatar che entri possa portarsi dietro i propri abiti, i denari che ha accumulato, e tutto quello che lo rende un avatar differente da tutti gli altri e solo ed esclusivamente mio. Un passo in avanti in questa direzione si intravede nella creazione di diversi standard, come ad esempio il Metaverse Standards Forum.

Visualizzazione in tempo reale e numero illimitato di avatar

Adesso tutti i metaversi limitano l’accesso agli avatar, in base al numero massimo di poligoni che possono visualizzare contemporaneamente. Ad esempio in Horizon Worlds se un mondo è realizzato con troppi poligoni potranno venire a visitarlo meno persone, perchè ogni volta c’è un numero di poligoni da renderizzare che non può essere superato. In altri mondi, come in Decentraland, non c’è un numero massimo di persone preimpostato ed è per questo che in aree molto popolate crolla visibilmente il numero di fotogrammi al secondo visualizzati.

Per non limitare l’accesso occorrerebbero workstation davvero potenti e costose, oppure una logica di rendering differente da quella adottata attualmente, ovvero il rendering in cloud, un meccanismo che sposta la complessa parte di renderizzazione su computer potenti in rete.

Conclusioni

Da queste prime e sommarie considerazioni capiamo che siamo ancora molto lontani dall’avere un vero e proprio Metaverso, del resto quando Zuckemberg, lo scroso anno, annunciò il cambio di rotta della sua azienda disse che il Metaverso (con la emme maiuscola) sarà pronto tra 10-15 anni.

Lasciamo a voi fare l’elenco dei mondi che più si avvicinano a questa definizione e vi chiediamo di inviarci un vostro personale elenco dei candidati a ‘mondi del Metaverso’ nei commenti!

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01 Settembre 2022 | Approfondimenti | 0 commenti

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